Azioni della scuola per l'inclusione scolastica

analisi del contesto per realizzare l’inclusione scolastica

 PUNTI DI FORZA

Le scelte didattiche vogliono garantire all'alunno disabile interventi individualizzati agganciati il più possibile alla programmazione di classe. Vengono proposti laboratori ai quali partecipano a turno anche altri ragazzi della classe. Per alcune attività avviene una restituzione ai compagni. Compatibilmente con la disabilità presentata si cerca il più possibile di favorire la presenza dei ragazzi con B.E.S. nella classe. Gli insegnanti curricolari e di sostegno utilizzano metodologie di personalizzazione. Gli interventi hanno finora garantito un'efficacia riscontrabile sia nel sereno clima di convivenza che nei risultati didattici. Alla formulazione dei Piani Educativi Individualizzati partecipano, oltre all’insegnante di sostegno assegnato, gli insegnanti curricolari e i genitori. Il raggiungimento degli obiettivi definiti viene verificato alla fine di ogni anno e condiviso con le famiglie.

La scuola si prende cura degli studenti con B.E.S. rilevando i bisogni in ingresso con apposita documentazione, predisponendo il piano didattico personalizzato condiviso con la famiglia e verificando a fine anno i risultati e l'evoluzione dei bisogni. Per gli studenti D.S.A. la scuola primaria somministra screening e realizza interventi precoci con l'attivazione di laboratori specifici. Anche la secondaria organizza laboratori per ragazzi D.S.A.

Per gli studenti stranieri la scuola realizza corsi di accoglienza e percorsi di lingua italiana utilizzando risorse interne e la collaborazione in rete con scuole o associazioni del comune.

 

PUNTI DI DEBOLEZZA

L'inclusione degli studenti disabili nel gruppo dei pari è un obiettivo non sempre facile da raggiungere alla secondaria, dove la preadolescenza entra nel vivo e la predisposizione delle classi all'accoglienza non è necessariamente un dato scontato. A volte l'esigenza di inclusione deve fare i conti con la realizzazione piena dei programmi della didattica curricolare, gli insegnanti sono generalmente sensibili e attenti alle dinamiche di inclusione, ma al tempo stesso preoccupati di non riuscire a trovare il giusto punto di equilibrio tra i bisogni della classe. Si lavora nell’ottica di una maggior collaborazione tra insegnanti di sostegno e insegnanti curricolari al fine di migliorare le strategie di integrazione.

Sui Bisogni Educativi Speciali i criteri di individuazione e rilevamento non sono ancora chiarissimi. È un percorso di cui la scuola si è fatta carico quest'anno per la prima volta. Occorre comprendere meglio come rispondere in modo coordinato a questi bisogni. Per gli studenti stranieri vengono attivati vari percorsi di alfabetizzazione ai quali i ragazzi partecipano perdendo ore di lezione in classe. I risultati sono buoni ma rimane il problema di vari studenti che devono affrontare le materie della didattica conoscendo a malapena la lingua italiana. La scuola non realizza ancora, in modo sistematico e continuativo, percorsi di formazione culturale sulla valorizzazione delle diversità.

 

 Recupero e potenziamento

Le classi presentano una grande varietà di casi, dagli alunni stranieri con difficoltà linguistiche agli alunni con differenti gradi di D.S.A. o con bisogni educativi speciali che necessitano di attenzione e approcci didattici ed educativi diversi. Tale situazione rappresenta indubbiamente una grande ricchezza culturale ed educativa e permette agli insegnanti di mettere in campo strategie sempre diverse, adattando la didassi ai bisogni formativi ed educativi dei ragazzi; agli alunni di vivere in un contesto di diversità da cui apprendere l’equità in luogo dell’uguaglianza

Gli studenti che presentano maggiori difficoltà di rendimento sono gli alunni, italiani e stranieri il cui percorso è poco supportato dai genitori. La scuola realizza, per tutti, percorsi di potenziamento e rinforzo durante le ore di lezione, avvalendosi del supporto degli operatori che a vario titolo lavorano sulla classe: insegnanti di sostegno, personale educativo, personale esterno come docenti di alfabetizzazione etc. Si organizzano, laddove necessario, piccoli gruppi di lavoro, dentro o fuori dalla classe, insieme all’insegnante di sostegno per il recupero delle lacune, il ripasso in vista delle verifiche o l’apprendimento significativo. In certi casi, si ricorre anche al peer tutoring.

Vengono poi realizzati laboratori extra-curricolari per cercare di valorizzare e individuare abilità che solitamente non emergono nel consueto percorso di studi dei ragazzi in situazione di disagio scolastico. La scuola aderisce al progetto "Diritto al futuro" destinato ai ragazzi a rischio di dispersione scolastica, grazie al quale i ragazzi hanno l'opportunità di apprendere, affiancati da esperti, i rudimenti di alcuni mestieri, e al progetto Ghostbuster, nato per arginare il fenomeno ormai dilagante dell’isolamento sociale.

Inoltre, si segnalano progetti dedicati al supporto di alunni con B.E.S., con eprcorsi di rafforzamento del metodo di studio, di preparazione all’esame di terza media oppure di alfabetizzazione, a più livelli.

Nel lavoro d'aula gli interventi sui ragazzi con B.E.S. sono caratterizzati dal raggiungimento di obiettivi, decisi in modo specifico dal consiglio di classe, con la predisposizione del piano didattico personalizzato. Si possono stabilire obiettivi comuni alla classe, con l’uso di strumenti compensativi e misure dispensative ad hoc o obiettivi minimi/essenziali nelle materie nelle quali evidenziano maggiori difficoltà.

Riguardo al potenziamento delle eccellenze, alcuni docenti hanno realizzato progetti a classi aperte in compresenza: giochi matematici, corsi di robotica e coding, corsi di potenziamento di lingua straniera (inglese, francese, tedesco) con possibilità di certificazione linguistica, laboratori di orientamento a discipline per le scuole superiori (latino, spagnolo), corsi di giornalismo con la realizzazione di veri e propri giornalini della scuola, etc.

 

 Processo di definizione dei Piani Educativi Individualizzati (PEI)

Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi L'Istituto si propone di realizzare percorsi formativi inclusivi tenendo conto delle diversità attraverso: elaborazione di PEI e PDP che tengano conto di quanto emerso dalla storia pregressa dell'alunno, delle indicazioni presenti nella certificazione consegnata dalla famiglia, delle caratteristiche di apprendimento dei singoli alunni e delle osservazione svolte in classe, indicando l’ utilizzo di misure compensative e dispensative adeguate a ciascun alunno con B.E.S., adozione di criteri di verifica e valutazione come indicati nei singoli PEI e PDF,  attivazione di laboratori per l'inclusione, PON, attività di recupero, attività di alfabetizzazione (Full immersion, Classi di accoglienza, Corsi di alfabetizzazione), programmazione di uscite e/o viaggi di istruzione per potenziare aspetti didattici e favorire la socializzazione.

 

Soggetti coinvolti nella definizione dei PEI

Il docente di sostegno, sulla base della diagnosi funzionale, raccoglie le osservazioni dei docenti curricolari, degli educatori e della famiglia per la redazione del PDF e del PEI, predispone percorsi didattici individualizzati in collaborazione coi docenti curricolari e il PEA o le interpreti/assistenti alla LIS per promuovere l'inclusione ed il successo formativo dell'alunno certificato presente nella classe.

 

Ruolo della famiglia

I genitori degli alunni con disabilità vengono coinvolti dai docenti di sostegno per la condivisione del PEI (inizio novembre) e la verifica dell'andamento scolastico nel corso dell'anno, al fine di realizzare una collaborazione scuola-famiglia volta al successo formativo. Lo stesso avviene per gli altri alunni B.E.S. relativamente al PDP, da parte del team di classe / coordinatore.

La scuola, in collaborazione con il Centro per le Famiglie di Carpi, l’Unione Terre d’Argine e altre associazioni del territorio, organizza incontri su tematiche educative per genitori delle scuole primarie e della scuola secondaria del Comprensivo inerenti all’ educazione ai sentimenti, alle regole delle buone relazioni, all’ affettività e alla sessualità, al rafforzamento del modello educativo e comunicativo efficace e consapevole.

 Risorse professionali interne coinvolte

Le regioni dispongono l’ammontare delle ore di sostegno (docenti) da assegnare alla scuola, sulla base delle diagnosi degli alunni iscritti e delle richieste della scuola stessa, mentre  l’Ente locale assegna il personale educativo (PEA) sulla base delle indicazioni contenute nella Diagnosi funzionale.

Le scelte organizzative per valorizzare il personale educativo sono ispirate alla loro funzione, che riguarda maggiormente le aree dell’autonomia personale e della socialità, per cui si assegna  loro prioritariamente l’affiancamento nelle discipline definite come “educazioni”, anche se svolgono generalmente un prezioso supporto all’apprendimento in generale.

L’istituzione, per valorizzare i docenti di sostegno, sulla base del lifelong learning, suggerisce corsi di formazione dedicati, fornisce indicazioni circa le modalità di lavoro didattico ed educativo e, quando possibile, cerca di valorizzare competenze personali specifiche per organizzare attività laboratoriali. Tale valorizzazione è auspicata anche in cdc, per sfruttare la meglio le ore di compresenza.

 

 VALUTAZIONE, CONTINUITÀ E ORIENTAMENTO

 
Criteri e modalità per la valutazione

I docenti prevedono modalità di verifica degli apprendimenti e parametri di valutazione coerenti con gli obiettivi educativi individualizzati indicati nei singoli documenti di programmazione (PEI e PDP) ed alla situazione di partenza dell'alunno con B.E.S., curando principalmente il processo piuttosto che il prodotto. Le modalità di verifica prevedono, in accordo con la famiglia e secondo il pdp, modalità specifiche. Ad esempio: la possibilità di aumentare i tempi di esecuzione; la riduzione quantitativa delle consegne; la predisposizione di strumenti compensativi e di misure dispensative; la programmazione delle verifiche; la compensazione di verifiche orali, etc.

 

Continuità e strategie di orientamento formativo e lavorativo

Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo. Per favorire un sereno passaggio tra un ordine di scuola e l’altro si svolgono le seguenti attività di continuità: visita agli ambienti della nuova scuola; attività laboratoriali; percorsi che prevedono attività svolte in modalità di Tutoring di alunni più grandi e frequentanti la scuola di ordine 'superiore' con alunni più piccoli frequentanti la scuola di ordine “inferiore”. Le docenti dell’infanzia svolgono incontri coi docenti della scuola primaria per il passaggio di informazioni relative agli alunni. Le docenti della primaria svolgono incontri coi docenti della secondaria di 1° grado per il passaggio di informazioni relative agli alunni; le FS della disabilità partecipano agli incontri per la presentazione degli alunni in ingresso dei rispettivi ordini di scuola organizzati dalla NPIA a cui partecipa generalmente anche una rappresentanza dell'Unione Terre d'Argine. La FS della secondaria di 1° grado partecipa alle riunioni per l'orientamento scolastico degli alunni con B.E.S. organizzati dal CTI di Carpi e collabora con l’Unione Terre d’Argine e i referenti delle scuole superiori per il passaggio delle informazioni e degli eventuali ausili da un ordine di scuola all'altro. Le docenti di sostegno della primaria collaborano con la F.S. per la disabilità della secondaria di 1° grado per realizzare percorsi di conoscenza per alunni con disabilità che prevedono la visita della scuola e lo svolgimento di attività laboratoriali. Gli alunni di terza media sono coinvolti nel progetto di inserimento presso la scuola secondaria di II grado attraverso visite conoscitive, visione degli spazi e svolgimento di attività di laboratorio delle scuole superiori che ne offrano la possibilità.